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Corone stellari in ammassi o associazioni giovani

Figura 22: Distribuzione della misura di emissione di SU Aur ricavata dallo spettro RGS (linea continua e tratteggiata), confrontata con i valori di temperatura e misura di emissione ottenuti dal fit degli spettri MOS con tre componenti termiche (rombi) (Franciosini et al. 2007).
\begin{figure}\centering
\psfig{figure=francio/suaur_dem.ps,width=0.6\textwidth}\end{figure}

SU Aur è una stella T Tauri classica con un disco di accrescimento spesso, che è stata osservata prima con XMM-Newton e successivamente con Chandra (in collaborazione con ricercatori dell'ETH di Zurigo e del PSI di Villingen e della Columbia University di New York). L'osservazione di SU Aur ha mostrato che l'emissione X di questa stella è altamente variabile, con frequenti flares. L'analisi degli spettri MOS indica una temperatura molto alta, fino a $\sim 40$ MK in fase quiescente, e fino a 70-140 MK durante i flares. Lo spettro RGS mostra righe molto deboli e un forte continuo, con emissione fortemente attenuata sopra 15 Å, consistente con l'alto assorbimento e l'elevata temperatura della sorgente ricavata dagli spettri MOS. La distribuzione di misura di emissione ricavata dall'analisi dello spettro RGS (Fig. 22) risulta molto simile a quella ottenuta per la ``weak-line'' T Tauri HD283572 (Scelsi et al. 2005), con un picco a 10 MK e indicazione di una quantita' significativa di materiale a temperature maggiori. L'alta temperatura osservata e la presenza di flares sono consistenti con un'origine magnetica dell'emissione X, come osservato nelle corone di stelle attive. Non si osserva invece evidenza di emissione significativa a temperature basse ($\sim $ 2-3 MK), contrariamente a quanto osservato in altre T Tauri classiche, come ad es. TW Hya (Stelzer & Schmitt 2004); questo indica che un eventuale contributo all'emissione X da parte di uno shock di accrescimento è trascurabile in questa stella.


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Flavio Morale 2007-08-14