OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI PALERMO GIUSEPPE S. VAIANA

Rapporto Annuale


Next


Up


Previous

contents
Contents


Next:Altri codici di analisiUp:Sviluppo di algoritmi perPrevious:Derivazione dei Log N

Algoritmo di reiezione dei dati

I sistemi di analisi standard dei dati delle missioni spaziali, quale quello di ROSAT (SASS), cercano di massimizare l'utilizzo dei tempi di esposizione utili. Fattualmente, risulta che in molti casi un'ulteriore reiezione di parte dei dati è necessaria sia quando si vogliano determinare accuratamente i flussi delle sorgenti piu deboli (o i limiti ai flussi in specificate posizioni) sia quando si abbia in mente di studiare il livello di brillanza e le proprietà dell'emissione di sorgenti estese (quali galassie, SNR, etc.).
 
 

Figure 81: Un esempio di applicazione dell'originale algoritmo iterativo di reiezione a una esposizione profonda puntata sulle Iadi. A sinistra é mostrata la curva di luce ed il taglio che elimina i picchi massimizzando l'efficienza della procedura. Lungo l'asse orizzontale il tempo aumenta con passi di 45 secondi. A destra é mostrato invece uno scatter plot dei rapporti segnale su rumore delle sorgenti rivelate nella sequenza prima e dopo lo screening. Le linee orizzontali e verticali rappresentano la soglia di rivelazione che garantisce non più di una sorgente spuria per campo usando il metodo di rivelazione di Damiani et al. (1996). Il quadrante in alto a sinistra contiene le sorgenti sopra la soglia dopo il processo di reiezione che erano sotto la soglia o erano assenti (frecce) prima dello stesso, mentre per il quadrante in basso a destra é vero l'opposto. In questo caso vengono rivelate 5 nuove sorgenti con un taglio del 9% del tempo di esposizione; il guadagno medio sul rapporto segnale su rumore ammonta al 2% .
\begin{figure}\centerline{\hbox{\psfig{figure=screeningfig2.ps,width=7.5cm}\psfig{figure=screeningfig1.ps,width=7.5cm}}}\end{figure}
Per affrontare questo problema in tutta generalità abbiamo sviluppato un algoritmo che costruisce dai dati un'immagine di 128 x 128 pixels corretta per l'effetto del vignetting, riconosce e maschera i pixels dell'immagine dove cadono le sorgenti più intense, costruisce la curva di luce dell'intensità complessiva della parte non mascherata dell'immagine con risoluzione temporale di circa 30-50 sec, ed é in grado di trovare il taglio più conveniente dei picchi presenti nella curva di luce (cf. Figura 81), evidentemente dovuti a variazione (non completamemte spiegate) del livello medio del fondo misurato dal rivelatore. Il parametro di convenienza è espresso in termini del rapporto segnale su rumore di una sorgente prima e dopo la rimozione del tempo corrispondente ad un dato taglio. L'elenco dei tempi accettati è quindi generato e conservato per procedere alla ulteriore analisi.

Un esempio dei risultati ottenuti su una osservazione reale del PSPC a bordo di ROSAT è illustrato in Figura 81. L'applicazione del nostro algoritmo a dati dell'HRI di ROSAT ci ha permesso di constatare che in questo caso non è necessario procedere ad una reiezione del tipo di quella adottata per il PSPC, poichè il fondo strumentale molto più alto diminuisce il rapporto fra l'altezza dei picchi dovuti a radiazione solare diffusa ed il livello medio di fondo, rendendo sfavorevole ogni operazione di reiezione.



Next


Up


Previous

contents
Contents


Next:Altri codici di analisiUp:Sviluppo di algoritmi perPrevious:Derivazione dei Log N