INAF - OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI PALERMO GIUSEPPE S. VAIANA

1 - Astronomia

1.19 - Strumento dei passaggi (Salmoiraghi)

Angelo Salmoiraghi, Milano, 1893
[...]
lunghezza focale = 84,5 cm
apertura obiettivo = 7,4 cm
stato: discreto

 

Lo strumento, trasportabile, fu costruito dalle officine Salmoiraghi di Milano e venne acquistato nel 1893 da Zona coi fondi del Consorzio Universitario per essere utilizzato sia dall'Osservatorio Astronomico che dal gabinetto di Geodesia. In seguito ad un accordo temporaneo tra i due direttori, esso venne pero' dato all'Osservatorio, che in cambio diede in prestito uno strumento dei passaggi Bamberg, piu' piccolo, anche questo acquistato coi fondi del Consorzio. Lo strumento venne collocato nella torretta a sud-est della sala meridiana per studiare le variazioni di latitudine. Fu esaminato da Schiaparelli e trovato soddisfacente.
Ridotto in cattivo stato, nell'autunno 1955 fu revisionato dalle officine "Salvadori" di Firenze.

Riportiamo la dettagliata descrizione fattane da Angelitti:
Lo Strumento dei Passaggi di Salmoiraghi e' esso pure del tipo Bamberg, a cannocchiale spezzato, con l'apertura di 74 millimetri e la distanza focale di 845 millimetri, di cui 380 al tronco objettivo e 465 al braccio oculare. Ha un reticolo fisso di 29 fili, incisi su di una lastrina di vetro, e un telarino mobile, portato da una vite micrometrica, con un filo di ragno. I perni alle estremità dell'asse di rotazione non sono di acciajo, come sarebbe stato desiderabile, ma di bronzo indurito; e i cuscinetti rispettivi sono tagliati ad arco di cerchio, di raggio alquanto maggiore di quello dei perni, per modo che questi hanno con essi una larga superficie di contatto; disposizione adottata dal costruttore per diminuire il consume dei perni, ma che forse non e' da imitare. Lo strumento non ha apparecchio proprio d'illuminazione, ne' regolatore graduale della luce: l'illuminazione del campo si ottiene con una lampada, posta a distanza nella direzione dell'asse di rotazione, il quale e' forato in tutta la sua lunghezza, e l'intensità della luce si regola, in modo discontinuo, con un disco girevole, posto all'estremita' dell'asse e portante cinque vetri di diverso colore e di differente trasparenza, il quale, per altro, non può essere manovrato dall'osservatore che trovasi all'oculare.
Lo strumento e' stato costruito in modo, da potere essere impiegato per le osservazioni della latitudine col metodo di TALCOTT; e percio', lateralmente al cubo centrale, porta due archi di cerchio, ai quali si possono fermare le armature di due livelli, e inoltre tutto il pezzo oculare può essere girato di 90°, con che la vite micrometrica si viene a disporre nel senso delle altezze. Ma le bolle dei detti livelli non si possono centrare oltre un certa distanza zenitale, mentre sarebbe desiderabile che si potessero centrare fino all'orizzonte.


Zona (1893), p. 6.
Angelitti (1904), p. 29-30.
Chiara (1956), p.8.


ACCESSORI:

1.19.1 - Micrometro impersonale

[Salmoiraghi?, Milano], fine XIX-primi XX secolo
ottone, acciaio brunito
dimensioni = 13 x 11 x 11,5 cm
ottimo

Venne acquistato ai primi del Novecento. In una scatola metallica e' alloggiato un telarino mobile al quale e' fissato un sottilissimo filo verticale. A lato della scatola sporge il tamburo della vite micrometrica che sposta la slitta del telarino; il tamburo e' costituito da un cilindro diviso in 100 intervalli: un giro completo determina l'avanzamento di una divisione su di un disco ad esso collegato mediante ruote dentate. Il telarino puo' essere spostato in direzione verticale e orizzontale mediante due chiavette (oggi disperse) che azionano due viti.
Su di una faccia della scatola e' collocata una lastrina sula quale si avvita l'oculare; la lastrina puo' essere spostata orizzontalmente rispetto all'asse ottico per mezzo di una vite. Dal lato opposto della scatola vi e' un tubo mediante il quale il micrometro viene fissato al telescopio.

Mineo (1935), p. 5.