INAF - OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI PALERMO GIUSEPPE S. VAIANA

3 - Meteorologia

3.1 - Barometro con Termometro (Ramsden)

Jesse Ramsden, Londra, 1789
mogano, vetro, mercurio
altezza complessiva = 1 m
stato: discreto


E' questo il piu' antico dei barometri dell'Osservatorio; fu infatti acquistato nel 1789 da Giuseppe Piazzi a Londra, e fece quindi parte della prima dotazione strumentale dell'Osservatorio.
Era collocato nella stanza meridiana, fissato alla parete orientale, in maniera tale da rimanere di circa 10 cm discosto dal muro, e fu adoperato fin dal 1791 per le osservazioni meteorologiche.
Lo strumento rimase in servizio nella collocazione originale fino al 1859, quando nel sottoscala della torretta nord in cui si trovava l'equatoriale di Troughton fu ricavato uno "stanzino meteorico" dove furono collocati gli strumenti destinati a tali osservazioni.
Nel 1865 veniva ancora adoperato per le osservazioni meteorologiche, insieme pero' ad un barometro aneroide di recente acquisto [con ogni probabilita' un barometro aneroide di Naudet & Pertuis, oggi perduto] usato per leggere i massimi ed i minimi. E' da presumere che il barometro di Ramsden sia stato usato per la compilazione della serie di osservazioni meteorologiche fino a quando non entro' in funzione, nel 1880, la stazione di Valverde che fu dotata fin dall'inizio di numerosi e piu' moderni strumenti.
Nel 1903 Filippo Angelitti, Direttore dell'Osservatorio dal 1898, ne fece sostituire la canna, che si era spezzata verso una delle estremita', con una dello stesso diametro fornita dalla ditta Salmoiraghi come ricambio di un barometro della stessa ditta acquistato dall'Osservatorio. Angelitti fece inoltre costruire una montatura fissa consistente in una tavoletta di noce, munita di gancio di sospensione e di una grappa di ottone con viti per correggere la verticalita'.
A quell'epoca lo strumento era ancora collocato nello stanzino meteorico.

Uno strumento sostanzialmente identico, ma mancante di termometro, e' descritto in un opuscolo senza data di stampa, probabilmente distribuito a scopo pubblicitario.
Lo strumento ha una custodia in mogano nella cui parte superiore e' aperta una finestra rettangolare di 10 x 16 cm da cui, attraverso un vetro di protezione, si vede la parte terminale del tubo affiancata da due piastre di ottone argentato. Su quella di destra e' incisa la scala suddivisa in ventesimi di pollice, provvista di un nonio che permette di apprezzare il millesimo di pollice. Il nonio porta due indici accoppiati, uno che scorre davanti al tubo barometrico, l'altro dietro. Questo dispositivo, introdotto da Ramsden, serve a ridurre l'errore di parallasse. Il nonio e' azionato da una vite con testa di avorio che puo' essere tolta ed utilizzata per regolare il livello del mercurio nella cisterna. In basso, nella piastra della scala barometrica, e' inciso il nome del costruttore:

 

Je Ramsden
LONDON


Sulla piastra di sinistra c'è un termometro; a sinistra del capillare e' incisa una scala in gradi Fahrenheit da 0° a 130° F; a destra del capillare si trova un'altra scala su cui si leggono le correzioni da apportare a seconda della temperatura. La correzione e' nulla a 55° F; al di sotto di questo valore, la scala di correzione va da 0 a 1,8 con cifre arabe segnate per multipli di 0,5; lungo il margine destro e' inciso:

Add

Al di sopra di 55°F, la scala di correzione va da 0 a 2,4 con lo stesso sistema di numerazione di quella sottostante; sul margine destro e' stavolta inciso:

Substract

La parte inferiore della custodia e' a forma di urna e contiene la cisterna in legno di bosso e pelle. Il livello del mercurio e' regolato da una vite che alza o abbassa la parte in pelle, secondo il noto sistema Fortin. Tale livello e' controllato per mezzo di un galleggiante d'avorio, la cui parte superiore, cilindrica, e' visibile e scorre all'interno di un tubicino, pure di avorio, tagliato verticalmente. Apposite tacche sul cilindro e sul tubicino permettono la messa a punto dello strumento prima della misura.

ASUP, S.C. 1789
AIOP1/1
Piazzi (1792), p. 54.
Cacciatore (1826), App., p. 1.
Ragona (1855), p. 110.
BMROP, 1865, vol. I, n.1, p. 2.
Angelitti (1904), p. 35.
Ramsden (c).