INAF - OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI PALERMO GIUSEPPE S. VAIANA

5 - Spettroscopia

5.1 - Spettroscopio di Zoller (Tauber)

Tauber, Lipsia, 1870
ottone, acciaio, vetro
lunghezza complessiva = 55 cm
stato: ottimo

 

Questo strumento fu acquistato nel 1870, in occasione dell'eclisse totale di sole visibile dalla Sicilia, ma non giunse in tempo per essere utilizzato dall'apposita spedizione scientifica.
Lo strumento fu costruito a Lipsia dall'officina Tauber, su progetto di J.C.F. Zöllner, lo spettroscopista austriaco celebre per la costruzione e la progettazione di pregevoli spettroscopi.
Montato al piano focale dell'equatoriale di Merz dell'Osservatorio di Palermo, a partire dal marzo 1871 fu adoperato da Pietro Tacchini per i suoi studi sulle protuberanze solari.
Grazie alle osservazioni condotte con questo strumento, Tacchini fu in grado di formulare una delle prime classificazioni delle protuberanze solari, risalente al 1871, che sara' poi ripresa da Secchi.
Nello stesso anno, in contemporanea con Secchi a Roma, Tacchini eseguì al Merz di Palermo, con questo spettroscopio, una serie di osservazioni, con l'intento di confrontare i risultati in vista di un programma di monitoraggio dell'attivita' solare.
L'idea di estendere questo programma ad altri osservatori dara' luogo, nell'ottobre 1871, alla fondazione della Societa' degli Spettroscopisti Italiani, le cui celebri Memorie costituirono la prima rivista scientifica internazionale di astrofisica.

E' uno spettroscopio a visione diretta, composto di un doppio sistema di cinque prismi. Lo strumento, lungo complessivamente 55 cm, e' diviso in tre sezioni. La prima contiene la fenditura di ampiezza regolabile mediante una vite ed un collimatore. Ad una estremita' si trova una flangia su cui e' montato l'adattatore per il telescopio, con filettatura e ghiera. Sulla faccia superiore della flangia, vi e' un cerchio graduato in metallo argentato diviso in gradi da 0 a 360, con numerazione ogni 10 gradi, per determinare gli angoli di posizione della protuberanza osservata; mediante una vite, e' possibile far ruotare lo spettroscopio in modo da portare la fenditura in posizione tangenziale o normale al bordo solare.
La seconda sezione contiene il sistema di prismi, ed e' attaccata alla precedente da due piccole staffe che consentono di inclinare l'asse di questa sezione rispetto a quello della prima mediante una vite micrometrica. Una delle staffe e' ricoperta da una piastrina in metallo argentato, con una scala a trenta divisioni ed una piccola alidada per la lettura dell'inclinazione.
La terza sezione, costituita dall'oculare, e' collegata alla seconda con un sistema identico a quello gia' descritto, e permette di inclinare l'oculare rispetto alla sezione contenente i prismi.
Sul disco in metallo argentato, subito sotto le divisioni, si trova la scritta

M. Tauber, Leipzig



AIOP 4/7, n.53.