INAF - OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI PALERMO GIUSEPPE S. VAIANA
La rinascita: Giuseppe Salvatore Vaiana
L'Osservatorio Astronomico di Palermo, pur avendo praticamente perso il suo ruolo di istituzione di ricerca, restava comunque in vita. Restavano le vestigia dell'antico splendore, la sede prestigiosa nel Palazzo dei Normanni e le ricche collezioni librarie e di strumenti ma, con un solo anziano ricercatore e praticamente privo di supporti finanziari, era necessaria una grande capacita' di immaginazione e di fiducia per investire energie nel suo rilancio. Questa capacità non mancava certo a Giuseppe Salvatore Vaiana (1935-1991) che nel 1976 assunse la direzione dell'Osservatorio.
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Erano gli anni delle prime imprese spaziali, anni in cui il successo ottenuto dai russi con il primo Sputnik
aveva stimolato l'orgoglio americano e la rapida messa a punto di ambiziosi programmi per la conquista e l'uso
scientifico dello spazio. Tra questi, un programma nato in sordina, per l'esplorazione del Cosmo in raggi X, suggerito
dal Prof. Bruno Rossi (1905-1993) del Massachusetts Institute of Technology, legato ai fisici palermitani ed a
Palermo da affetti e nostalgie familiari, ma anche dalla motivazione, condivisa in Italia dai fisici più
illuminati, primo fra tutti Edoardo Amaldi (1908-1989), di favorire la ricerca ad alto livello anche nelle aree
scientifiche e geografiche meno sviluppate. Il programma, condotto da Riccardo Giacconi presso American Science
and Engeneering (AS&E), ebbe il suo primo successo con il volo di un razzo nel giugno 1962, che consentì
la prima osservazione di una sorgente X extrasolare, denominata Scorpio X-1, segnando così l'inizio dell'Astronomia
a raggi X. Da tale inizio in sordina era nata una nuova esplosiva area di ricerca che nel giro di pochi anni avrebbe
assunto un ruolo di estrema importanza in Astronomia.
E' nell'eccitante ambiente di AS&E che Bruno Rossi suggerisce a Vaiana di inserirsi. Qui egli assumerà
il compito di condurre il programma di Astronomia X solare, guidando il lavoro di sviluppo dei telescopi a raggi
X, lavoro che egli persegue con il lancio di questi strumenti a bordo di numerosi razzi e satelliti OSO, e che
culmina con la missione di Skylab nel 1972-73, con a bordo S054, il telescopio X di AS&E sviluppato da Vaiana.
Nel 1975 Vaiana, che nel frattempo era passato al Center for Astrophysics dell'Università di Harvard e della
Smithsonian Institution, risultò vincitore di due concorsi universitari in Italia, uno alla cattedra di
Fisica Solare dell'Università di Firenze, ed uno alla cattedra di Astronomia di Palermo. A chi non conosceva
profondamente Vaiana, la scelta della cattedra di Palermo, nel pieno di una esaltante carriera in astrofisica spaziale,
apparve incomprensibile ed autolesionistica, ma essa avvenne senza tentennamenti, nonostante le condizioni che
trovava a Palermo. Le motivazioni di questa scelta erano invece ovvie a chi ben lo conosceva, ed erano essenzialmente
culturali, affettive, umane, era la volontà di integrare il futuro nel passato, di trar così senso
e carica vitale ricavando un immenso potere di ispirazione dalle proprie radici, di incidere nello sviluppo della
sua terra di origine, di tornare nella sua amata Prizzi.
A Palermo Vaiana assunse con idee nuove la direzione dell'Osservatorio Astronomico, senza mai allentare i rapporti
con Harvard, anzi facendo leva sul prestigio lì conquistato per creare una scuola astronomica palermitana
da portare a livello internazionale. Egli seppe infatti attrarre un numero di giovani ricercatori che si inserirono
rapidamente nel nuovo fondamentale programma che nel frattempo andava maturando, l'Astronomia X stellare.
Contemporaneamente, iniziava uno sforzo intenso per il restauro della sede nel Palazzo dei Normanni e veniva avviato
il programma di ricognizione e restauro delle collezioni storiche di strumenti dell'Osservatorio. Pur tra molte
difficoltà (il restauro della sede non è ancora completo) questi programmi hanno anche loro contribuito
all'avvio di un nuovo ciclo vitale dell'Istituzione, sancito dal decreto del Presidente della Repubblica 18 luglio
1988, che riporta l'Osservatorio di Palermo nel novero degli Osservatori astronomici, facendone quindi formalmente
un ente di ricerca autonomo.
Al momento dell'improvvisa scomparsa di Vaiana, il 25 agosto 1991, l'Istituto Universitario di Astronomia e l'Osservatorio,
fiorenti entrambi di attività scientifica e considerati con grande rispetto dalla comunità internazionale,
erano stati avviati verso nuove imprese scientifiche di respiro ancora più ampio e di ambizioni ancora più
competitive. Con decreto del Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica del 13 novembre
1992, l'Osservatorio astronomico di Palermo è stato intitolato a Giuseppe Salvatore Vaiana.