INAF - OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI PALERMO GIUSEPPE S. VAIANA

La rinascita: Giuseppe Salvatore Vaiana

L'Osservatorio Astronomico di Palermo, pur avendo praticamente perso il suo ruolo di istituzione di ricerca, restava comunque in vita. Restavano le vestigia dell'antico splendore, la sede prestigiosa nel Palazzo dei Normanni e le ricche collezioni librarie e di strumenti ma, con un solo anziano ricercatore e praticamente privo di supporti finanziari, era necessaria una grande capacita' di immaginazione e di fiducia per investire energie nel suo rilancio. Questa capacità non mancava certo a Giuseppe Salvatore Vaiana ( 1935-1991) che nel 1976 assunse la direzione dell'Osservatorio.

 

Giuseppe Vaiana si laureò in Ingegneria all'Università di Palermo nel 1959 e subito dopo ottenne un incarico d'insegnamento presso l'Istituto di Fisica di questa Università. Intorno a quegli anni presso tale Istituto si apriva una nuova fase di ricerca, con precise idee sullo sviluppo a lungo termine, mirante ad un inserimento ad alto livello nel panorama internazionale della ricerca. Alla realizzazione di questo programma doveva contribuire in maniera determinante la preparazione di giovani laureati che, dopo avere maturato esperienze all'estero, fossero motivati a ritornare e per dare un nuovo apporto all'attività didattica e di ricerca. L'istituzione di un Comitato Regionale per le Ricerche Nucleari, che aveva lo scopo di promuovere la ricerca in Fisica in Sicilia attraverso l'erogazione di contributi per ricerche e per borse di studio, contribuì non poco a questo programma. È proprio con una borsa di studio del Comitato che Vaiana ebbe l'opportunità di recarsi negli Stati Uniti all'Università di Harvard.

Erano gli anni delle prime imprese spaziali, anni in cui il successo ottenuto dai russi con il primo Sputnik aveva stimolato l'orgoglio americano e la rapida messa a punto di ambiziosi programmi per la conquista e l'uso scientifico dello spazio. Tra questi, un programma nato in sordina, per l'esplorazione del Cosmo in raggi X, suggerito dal Prof. Bruno Rossi (1905-1993) del Massachusetts Institute of Technology, legato ai fisici palermitani ed a Palermo da affetti e nostalgie familiari, ma anche dalla motivazione, condivisa in Italia dai fisici più illuminati, primo fra tutti Edoardo Amaldi (1908-1989), di favorire la ricerca ad alto livello anche nelle aree scientifiche e geografiche meno sviluppate. Il programma, condotto da Riccardo Giacconi presso American Science and Engeneering (AS&E), ebbe il suo primo successo con il volo di un razzo nel giugno 1962, che consentì la prima osservazione di una sorgente X extrasolare, denominata Scorpio X-1, segnando così l'inizio dell'Astronomia a raggi X. Da tale inizio in sordina era nata una nuova esplosiva area di ricerca che nel giro di pochi anni avrebbe assunto un ruolo di estrema importanza in Astronomia.

E' nell'eccitante ambiente di AS&E che Bruno Rossi suggerisce a Vaiana di inserirsi. Qui egli assumerà il compito di condurre il programma di Astronomia X solare, guidando il lavoro di sviluppo dei telescopi a raggi X, lavoro che egli persegue con il lancio di questi strumenti a bordo di numerosi razzi e satelliti OSO, e che culmina con la missione di Skylab nel 1972-73, con a bordo S054, il telescopio X di AS&E sviluppato da Vaiana.

Nel 1975 Vaiana, che nel frattempo era passato al Center for Astrophysics dell'Università di Harvard e della Smithsonian Institution, risultò vincitore di due concorsi universitari in Italia, uno alla cattedra di Fisica Solare dell'Università di Firenze, ed uno alla cattedra di Astronomia di Palermo. A chi non conosceva profondamente Vaiana, la scelta della cattedra di Palermo, nel pieno di una esaltante carriera in astrofisica spaziale, apparve incomprensibile ed autolesionistica, ma essa avvenne senza tentennamenti, nonostante le condizioni che trovava a Palermo. Le motivazioni di questa scelta erano invece ovvie a chi ben lo conosceva, ed erano essenzialmente culturali, affettive, umane, era la volontà di integrare il futuro nel passato, di trar così senso e carica vitale ricavando un immenso potere di ispirazione dalle proprie radici, di incidere nello sviluppo della sua terra di origine, di tornare nella sua amata Prizzi.

A Palermo Vaiana assunse con idee nuove la direzione dell'Osservatorio Astronomico, senza mai allentare i rapporti con Harvard, anzi facendo leva sul prestigio lì conquistato per creare una scuola astronomica palermitana da portare a livello internazionale. Egli seppe infatti attrarre un numero di giovani ricercatori che si inserirono rapidamente nel nuovo fondamentale programma che nel frattempo andava maturando, l'Astronomia X stellare.

Contemporaneamente, iniziava uno sforzo intenso per il restauro della sede nel Palazzo dei Normanni e veniva avviato il programma di ricognizione e restauro delle collezioni storiche di strumenti dell'Osservatorio. Pur tra molte difficoltà (il restauro della sede non è ancora completo) questi programmi hanno anche loro contribuito all'avvio di un nuovo ciclo vitale dell'Istituzione, sancito dal decreto del Presidente della Repubblica 18 luglio 1988, che riporta l'Osservatorio di Palermo nel novero degli Osservatori astronomici, facendone quindi formalmente un ente di ricerca autonomo.

Al momento dell'improvvisa scomparsa di Vaiana, il 25 agosto 1991, l'Istituto Universitario di Astronomia e l'Osservatorio, fiorenti entrambi di attività scientifica e considerati con grande rispetto dalla comunità internazionale, erano stati avviati verso nuove imprese scientifiche di respiro ancora più ampio e di ambizioni ancora più competitive. Con decreto del Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica del 13 novembre 1992, l'Osservatorio astronomico di Palermo è stato intitolato a Giuseppe Salvatore Vaiana.